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Organizzazione

L'Associazione, riconosciuta come ONLUS - Organizzazione non lucrativa di utilità sociale - è totalmente senza fini di lucro.
La Onlus è costituita da un gruppo di volontari che si riuniscono nell'Assemblea dei Soci, un Consiglio Direttivo, un Presidente e un Collegio di Revisori dei Conti.
La Grangia di Monluè è iscritta al Registro Regionale del Volontariato (decreto n. 4329, 13 novembre 1995), al Registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività a favore degli immigrati (DPR 394/99, art. 52, 53 e 54) ed è riconosciuta come ente accreditato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ad agire in favore della "parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica".

La Casa di Accoglienza è gestita non come un dormitorio ma vuole essere famiglia per i suoi ospiti. Le persone accolte dormono in stanze da due o tre persone. La Casa si avvale nella sua conduzione del prezioso aiuto di una piccola Comunità di Suore di Maria Bambina. Il loro apporto è basilare per quanto riguarda il servizio della cucina, l'approvvigionamento dei viveri, la lavanderia, la pulizia dei locali comuni e la gestione del guardaroba.
Un gruppo di operatori, organizzati in un'equipe socio-educativa, si occupa dell'iniziale accoglienza degli ospiti e del loro ascolto. E' importante che sin dall'inizio si instauri un rapporto di empatia e di ascolto profondo di queste persone. Solo la frequentazione e lo spirito di familiarità, che si crea man mano, permette agli ospiti, durante il periodo dell'accoglienza di aprirsi e condividere il proprio progetto migratorio.

Gli operatori ricoprono, quindi, l'importante funzione di ponte: fare da tramite per un'auspicabile "transizione e ricostruzione" della persona verso una nuova apertura, verso una speranza. Chiamiamo speranza quella possibilità che molti ospiti della Grangia intravedono nel momento in cui percepiscono la possibilità della realizzazione di una promessa che è dentro di loro. La promessa di quel sogno che li aveva spinti lontano dai loro Paesi di origine fino ai nostri lidi. Essere di nuovo riconosciuti come essere umani, portatori anch'essi di valori, di una storia, di una dignità.

Credere di nuovo che questo si può realizzare significa da parte degli operatori dar loro credito e fiducia.